Responsabilità (sociale) dell’ENI


ENI_Corporate Social Responsibility Award 2009 - vignetta - logo - fotomontaggio - fotoritocco

Una strana smorfia si è impadronita del mio viso quando stamattina ho saputo che l’amministratore delegato di ENI, Paolo Scarone, ha ricevuto il Corporate Social Responsibility Award 2009, un premio conferto dalla FPA per la valorizzazione delle persone, attenzione all’ambiente, sviluppo delle comunità, cultura e innovazione tecnologica” che caratterizzano l’operato dell’Azienda [come si può leggere qui].

Il caso vuole che proprio una manciata di giorni fa l’inchiesta di Report (menomale che alcuni giornalisti ancora fanno il loro mestiere in Italia…) La Ricaduta metteva in evidenza le contraddizioni e l’operato decisamente poco ortodosso delle compagnie petrolifere nel Delta del Niger, che, di comune accordo con la politica locale,  continuano  e a distruggere l’ecosistema e a mettere a repentaglio la vita dei nativi, contravvenendo a diverse leggi e regolamenti.

Ricordavo che Mattei (il fondatore di ENI) era noto per il suo fiuto nello scovare il petrolio, ma grazie a un pò di ricerche ho scoperto che era noto anche per la sua furbizia tutta italiana di cui andiamo molto fieri nel mondo, di cui si servi – ad esempio – per contravvenire (se ne vantava lui stesso…) a migliaia di ordinanze durante la costruzione delgi oleodotti o per spillare petrolio da giacimenti che non gli appartenevano.

Con queste premesse, tutto sommato, non mi meraviglio di come vadano le cose oggi.

4 risposte a “Responsabilità (sociale) dell’ENI

  1. Siamo vicini, ormai, allo stato dell’arte!

    ChaoLin

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  2. carissimo Lino..
    i tuoi apprezzamenti, purchè dissimili da quelli che il premier rivolge alle “fanciulle che passavano di là”, sono molto bene accetti!

    a presto!!

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  3. Il vostro problema è che siete ignoranti e ipocriti.
    1) Ignoranti, perché non avete la minima idea di cosa accada in Nigeria, non siete in grado di definire dove finisca eni e cominci bp, non avete idea delle ragioni per cui eni è il primo operatore in Africa, né degli investimenti produttivi e sociali. Ignoranti perché basta che vi mettano il logo di Report o di Amnesty sopra un video e lo prendete per buono. Provate a vedere con chi eni fa monitoraggio dei diritti umani, con chi fa promozione per l’efficienza energetica e chi prende soldi da eni per fare advocay non raramente contro eni stessa. Chiedetevi anche perché Amensty non pubblica i nomi dei suoi donors. Provate a vedere cosa accade sul DowJones Sustainability Index (l’indice su cui sono quotate le corporations giudicate e certificate sostenibili, scommetto che non sapevate nemmeno della sua esistenza). Scoprirete che Shell e bp non sono quotate: eni sì.
    2) Ipocriti, perché se così indignati e preoccupati per le “ricadute” del settore oil&gas, dovreste lasciare a casa macchine e motorini, spegnere luci e riscaldamento e mandare a casa 70000 lavoratori eni. Provate e se ci riuscirete otterrete il bel risultato di condannare a eterna povertà stati che sul petrolio, a partire dal petrolio e oltre il petrolio debbono poter costruire la propria ricchezza. E questo mi riporta ancora alla vostra ignoranza, in tal caso in materia di economia internazionale e geopolitica.
    Quanto al paragone Mattei-Berlusconi, inorridisco. Un partigiano (scommetto che non sapevate nemmeno questo) al pari di Berlusconi!
    Siete proprio signorine della morale. Tutto è migliorabile e eni di danni ne avrà fatti, ma l’abito illibato della moralità serve solo vantarsi il giorno di festa.

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  4. Carissimo/a Maya,
    ti ringrazio per il lungo commento e ti faccio i miei complimenti per il linguaggio elegante e lo spirito arguto!
    Provo anche a rispondere ai tuoi “punti” per quanto mi è possibile al momento..

    1) personalmente considero le inchieste di Report molto affidabili. E per quanto ne so ENI non ha smentito nessuna delle dichiarazioni fatte dall´inchiesta.
    Per quanto mi riguarda, basta la reiterata “barzelletta” del continuo ritardo nell´attuare i piani sociali promessi (vedi qui per maggiori informazioni: http://www.peacelink.it/ecologia/a/29863.html e mi raccomando.. non mancare di controllare le fonti ufficiali citate per i riscontri!) a qualificare l´onorabilità di ENI e dei suoi dirigenti.

    2) l´energia e´ indispensabile per la nostra vita. Le modalità in cui essa viene reperita invece variano e si può e si deve pretendere che esse siano rispettose degli individui e delle risorse stesse. Cosa c´entra questo col mandare a casa i lavoratori ENI?
    Gli stati che vivono di petrolio avrebbero bisogno di “incentivi” alla democratizzazione e non di supporto alla dittatura.. ma questa e´una storia lunga e di certo non puo` venire da un paese sud-americanizzato come il nostro.

    PS: tanto per la cronaca.. io, personalmente, non ho alcuna automobile e mi sposto benissimo in bici (con l´ausilio dei mezzi pubblici, ovviamente)
    PPS: il paragone tra le “modalità” di Mattei (seppur animato da “buone intenzioni” ) e metodi attuali del “principale partito di governo” mi pare più che mai calzante. Ha a che fare con quella famosa “furbizia italiana” di cui tanti truzzi (in senso lato) si vantano in Italia e all´estero..

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